di Gianluca Ferrari
Benedetto da Maiano: scultore, architetto legnaiolo e “stipettaio”. Divenne famoso per le sue tarsie e la capacità di “lavorare il legno”, tanto che per la novità di quest’arte venne in grandissimo nome. Vasari, che pone il momento più importante di quest'arte nella Firenze del Quattrocento, scrive nelle sue Vite dé più eccellenti pittori, scultori e architetti:
"Le migliori cose che in questa spezie già si facessero furono in Firenze nei tempi di
Filippo di ser Brunellesco e poi di Benedetto da Maiano".
Autore degli intarsi dei soffitti lignei di Palazzo Vecchio a Firenze, Benedetto fu una delle
personalità culturali più autorevoli dell’estremo trentennio del Quattrocento capace anche "di bellissimi discorsi e dispute d’importanza".
Scultore di raffinatissimo gusto precinquecentesco, lavorò assai : "lassò anco alla sua morte in casa sua molte cose abbozzate… e finalmente d’anni 54 si morì".
Morì a Napoli e al suo funerale presenziarono 50 uomini completamente vestiti di nero in
segno di lutto inviati a presenziare alle esequie dal re Alfonso II di Napoli.
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